1. Stock option – definizione e regime fiscale

  2. REGIME FISCALE FORFETTARIO (LEGGE DI BILANCIO 2020)

  3. Il codice della crisi d’impresa può essere un’occasione per un cambio culturale nelle piccole imprese

  4. PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RESIDENZA ESTERA PREVALGONO GLI ELEMENTI DI FATTO

  5. IL REVISORE INTERNO NELLE PICCOLE IMPRESE

  6. CENNI SULLA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

  7. Consigli al piccolo imprenditore su come tenere sotto controllo gli indicatori della crisi

  8. Le successioni e il fisco

  9. Contenzioso fiscale

  10. CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA

  11. IL REQUISITO DELLA CONTINUITÀ GESTIONALE SI TUTELA ANCHE CON L’ADOZIONE DI UN “MODELLO ORGANIZZATIVO“ AI SENSI DEL D.LGS 231\2001

  12. LA RESIDENZA FISCALE E LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI SULLE DOPPIE IMPOSIZIONI

  13. CHE COSA È IL TRUST

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CHE COSA È IL TRUST

L’istituto del trust è entrato nell’ordinamento italiano nel 1992 con la legge di ratifica n° 3641989 che recepiva la convenzione dell’Aja del 1985.

Con la costituzione di un trust un soggetto (detto settlor “disponente”) trasferisce la proprietà di una parte o dell’intero patrimonio a favore di un terzo (detto trustee “fiduciario”), il quale dovrà gestirlo secondo le istruzioni contenute nell’atto costitutivo del trust.

Esistono numerose varianti di trust così come non esiste un testo standard di atto costitutivo di trust; le finalità e le istruzioni che lo regolamentano riflettono sempre e solamente la volontà del disponente.

Le motivazioni che possono indurre una persona a costituire un trust sono molteplici.
Per fare qualche esempio un trust può consentire:

  • la continuità delle aziende di famiglia;
  • il mantenimento di partecipazioni di controllo in società di grandi dimensioni;
  • la gestione di un patrimonio immobiliare;
  • la liquidazione di società in stato di crisi;
  • la tutela di familiari minori, disabili o della prole che verrà;
  • la regolamentazione di accordi pre-matrimoniali,
  • la sistemazione del patrimonio nei procedimenti di separazione e di divorzio;
  • l’ampliamento della tutela dei bisogni della famiglia rispetto ai limiti previsti del fondo patrimoniale.

 

Qualunque siano le finalità del trust, lo scopo comune è la segregazione del patrimonio che si realizza quando si dispongono i beni all’interno del trust.

L’Agenzia delle Entrate con la Circolare 48E del 682007 ha regolamentato i rapporti fiscali all’interno del trust.

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